Già 10 anni da quando se n'è andato, nella maniera più squallida possibile.
Al di là dei misteri sull'ematocrito e delle millemila speculazioni che circondano la vicenda, io lo ricordo con nostalgia. Quella del '98 è stata l'unica estate in cui ho seguito uno sport, il ciclismo, che non avevo mai cagato di striscio e non ho mai più cagato da allora. Aveva qualcosa, il ragazzo, che ti faceva appassionare. Non so se per il carisma o l'alone di romanticismo che circonda gli specialisti delle salite, ma lui era speciale.
Unica consolazione in questo clima di requiem: quel vecchio figlio di troia di Cannavò l'ha seguito. Spero soffrendo.