Ma la proposta del comune di Milano per i club qual'è?....speriamo che non sia da interpretare pure quella.......
Questione San Siro
#464
Inviato 17 dicembre 2019 - 04:15
No, quello è quello che preferisce il comune e pure io, ma a quanto pare non è sostenibile dalle società per svariati motivi se si continua ad insistere anche i tradizionali saggi cinesi ci mandano a fare in culo....
Io intendevo nell'ambito della soluzione dello stadio nuovo, quanti sghei vorrebbe il comune oltre le spese di abbattimento?
#465
Inviato 17 dicembre 2019 - 04:20
No, quello è quello che preferisce il comune e pure io, ma a quanto pare non è sostenibile dalle società per svariati motivi se si continua ad insistere anche i tradizionali saggi cinesi ci mandano a fare in culo....
Io intendevo nell'ambito della soluzione dello stadio nuovo, quanti sghei vorrebbe il comune oltre le spese di abbattimento?
i cinesi sono la solita paccottiglia.... ti ritrovi con i nerazzurri gli ottavi di champions a san siro ma è l'atalanta!
#467
Inviato 18 dicembre 2019 - 09:08
Dal sole24ore di oggi.
milano
Sul nuovo stadio di Milano si addensano sempre più nubi. Al di là del dialogo di facciata, le possibilità di trovare un’intesa e soprattutto di trovarla in tempo utile per rispettare la scadenza olimpica del 2026, vanno riducendosi. E sullo sfondo l’ipotesi Sesto San Giovanni prende corpo. Lo stallo può essere sbloccato dal sindaco Beppe Sala che tuttavia sembra ancora imbrigliato da troppe riserve, a partire dal voto del 2021. Lo scorso 3 dicembre il Comune, chiamato a riconoscere l’interesse pubblico sulla proposta di Inter e Milan, ha imposto 16 condizioni, tra cui: la «rifunzionalizzazione» di San Siro e il rispetto dell’indice di utilizzo del territorio predisposto dal Pgt (Piano di Governo del Territorio).
La rifunzionalizzazione
Della prima questione hanno discusso ieri a Palazzo Marino l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, e il management delle società (per il Milan erano presenti il presidente, Paolo Scaroni e l’ad, Ivan Gazidis, mentre per l’Inter c’era l’ad Alessandro Antonello). Come previsto, i club hanno spiegato perché l’ipotesi di tenere in piedi due impianti, uno di fronte all’altro, nell’area di San Siro, debba considerarsi impraticabile e poco redditizia. La posizione dei due team è stata illustrata attraverso i dati raccolti dallo studio ingegneristico indipendente Ceas. La prospettiva, ad esempio, di eventi da ospitare nei due stadi in contemporanea potrebbe accompagnarsi con problemi di gestione di viabilità per il quartiere, limitando l’accessibilità ai residenti. D’altro canto, la destinazione di un Meazza, sia pure ridotto ad unico anello, a gare di calcio femminile o giovanile, non è remunerativa perché l’affluenza di pubblico e il prezzo dei biglietti sono insufficienti (500/600 persone di media per tagliandi da 5/10 euro) a coprire i costi di manutenzione. Il Comune ha chiesto ora di poter incontrare i consulenti del Ceas e nel frattempo ai club di proporre una rifunzionalizzazione “light” che «includa funzioni sportive non professionistiche e che possa prevedere anche la modifica dell’ingombro dello stadio».
Indici di edificabilità
L’altro nodo cruciale del «sì ipercondizionato» votato a fine ottobre dal Consiglio comunale attiene al cosiddetto indice volumetrico, cioè il rapporto tra il volume fabbricabile e la superficie dell’area. Nel piano di fattibilità dei club è pari a 0,70 mentre il limite prescritto dal Pgt è di 0,35. «La compresenza di due stadi - hanno però spiegato i club - genererebbe un dubbio impatto paesistico sul contesto, oltre a una situazione di forte densificazione edilizia delle volumetrie complementari e una oggettiva difficoltà a realizzare una riqualificazione dell’ambito San Siro, a beneficio della cittadinanza». Il rischio di cementificazione insomma si concretizza già con il doppio stadio.
Inter e Milan, nell’ambito delle misure compensative ammesse dalla legge sugli stadi per preservare l’equilibrio economico dell’intervento, hanno previsto la costruzione di un centro commerciale da 65.000 mq e di altri spazi per intrattenimento-uffici-albergo di circa 85.000). L’impatto di queste costruzioni peraltro è più basso del livello di edificazione autorizzato dal Comune di Milano tra il 1988 e il 2011 (dalla giunta Pilliteri a quella Moratti, passando da quelle Albertini e Formentini) per le opere ubanistiche che hanno rivoluzionato il volto cittadino. Da Porta Nuova (1,65) a City Life (0,79), dalla Bicocca (0,95) a Cascina Merlata (0,71). A Santa Giulia e Porta Vittoria non si è andati a un utilizzo del territorio superiore allo 0,55, ma in media per i principali restyling dei quartieri milanesi dell’ultimo ventennio si è avuto un indice superiore allo 0,70, senza con ciò cementificare la città.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
#468
Inviato 18 dicembre 2019 - 09:53
Ma chi? il marito della Sardone?
Bellissima coppia, due premi Nobel mancati.
https://www.lastampa...f13ddb8dc0cf7e1
che fenomeno!
#472
Inviato 21 maggio 2020 - 04:23
Saluteremo l'impianto, non appena si decideranno le percentuali di edificabilità concesse al nuovo progettone.
La proprietà dello stadio oggi pare la panacea di tutti i mali, a me sembrano abbastanza tentativi di speculazioni edilizie (infatti tutto gira intorno alla possibilità di realizzare costruzioni a uso abitazioni e terziario, del fatto che ci sia l'impianto di calcio non fotte niente o quasi).
Io sarò il solito vecchio nostalgico del cazzo, ma per me lo stadio della mia squadra sarà sempre e solo San Siro.
#473
Inviato 21 maggio 2020 - 04:37
Americani e cinesi sono attratti prevalentemente dalla speculazione edilizia, a Milano come a Roma.
Con tutti i difetti e i limiti e le bastardate fatte ecc. però gli Agnelli a Torino hanno fatto lo stadio e basta.
Forse per voi alla fine sarebbe stato meglio lo stadio proposto a suo tempo da Barbarella Berlusconi.
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